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Regolamento Sportivo: scoperto l’arcano

Set 21, 2023

Ci siamo chiesti per giorni la motivazione che aveva spinto Marzio Innocenti a dare un’accelerata sulla pubblicazione del nuovo Regolamento dell’Attività sportiva, tanto da chiedere al Segretario federale Roberto Musiani una modifica “al volo” mai supportata da un passaggio formale. Una fretta nel voler presentare il nuovo documento proprio nel giorno in cui si è tenuta la riunione con le società della serie A Elite.

La riposta è arrivata leggendo il documento e confrontandolo con quello in vigore dal 2006. Le novità sono diverse, alcune anche condivisibile e necessarie, ma la nostra attenzione si è soffermata sull’articolo 2. Ve lo riportiamo per intero:

ART. 2 – CAMPIONATI UFFICIALI: ORDINAMENTO E ANNO SPORTIVO AGONISTICO

La FIR, avvalendosi dei propri organi centrali e periferici, indice annualmente i campionati federali articolati in più serie graduate secondo criteri tecnici.
È facoltà della FIR abrogare alcuni campionati o indire altri campionatie/o manifestazioni così come sospenderne l’attuazione nel rispetto di quanto previsto dallo Statuto e dai regolamenti federali.
La determinazione dell’ordinamento dei campionati è di competenza del Consiglio Federale.
Il Consiglio Federale delibera in merito alle richieste, in base alla regolamentazione, di ogni singolo campionato o manifestazione. Il Consiglio Federale può porre limitazioni all’impiego dei giocatori in particolari ruoli in relazione all’età a tutela della loro incolumità fisica.

L’anno sportivo agonistico ha inizio il primo luglio e termina il 30 giugno dell’anno successivo.
In buona sostanza leggendo questo passaggio del Regolamento dell’Attività Sportiva, ci sono ritornate nella mente le accuse mosse fa Vittorio Munari a Marzio Innocenti durante la riunione con i club della scorsa settimana. Il Direttore Generale del Petrarca aveva affermato che la Coppa Italia non poteva essere abolita senza alcuni passaggi formali, che reputava caranti. Alla domanda secca di Munaric in riunione: “C’è una delibera del Consiglio Federale che ha tolto la Coppa Italia?”, Innocenti prima balbetta qualcosa di poco chiaro poi chiede “l’aiuto da casa”, girando il quesito al Segretario Musiani il quale supportato da Antonio Luisi prova a spiegare che il Consiglio aveva deliberato un’attività che non prevedeva la manifestazione tricolore. Dunque, aggiungiamo noi, un prendere atto per esclusione.

Dunque la fretta di pubblicare il Regolamento appare dovuta alla necessità di dare ‘abilità giuridica’ alla decisione di abolire la Coppa Italia. Ma noi siamo con Munari e abbiamo la sensazione che questo passaggio formale non sia idoneo alla finalità. Ci lascia perplessi anche il punto 2 dell’articolo incriminato dove si parla di decisioni prese nel rispetto dello Statuto. Ma se lo norma fondamentale della Fir dice e detta scenari diversi, come si fa a rispettarlo? Ma la questione solleva un altro problema di più ampio respiro, leggendo lo Statuto, che riguarda tutta la riforma dei campionati: se accedono in sei e non più quattro alla fase finale come cambia la tabella voti? La questione si fa seria e ci sembra da folli banalizzarla e ridurla a chiacchiere da bar tra Munari e Innocenti.

Ora diamo anche un suggerimento considerato che (non l’ammetteranno mai) ai rilievi di Pianetarugby la Fir fa caso, anzi interviene con le classiche “pezze a colori”. La riforma del campionato di Top10 ora Serie A Elite, ha fatto scendere il numero delle squadre partecipanti da 10 a 9. Questo significa che ogni settimana una squadra riposa. In caso di stop al campionato, capiterà che una squadra potrà tornare in campo dopo 20 giorni. Quindi come la mettiamo con la Giustizia Sportiva? Prendiamo il caso di oggi, di cui vi parliamo qui, Petrarca e Rovigo hanno subito squalifiche per i propri tesserati per una o due settimane, ci fosse il campionato e in presenza della giornata di riposo di una delle due squadre, la squalifica di fatto si esaurirebbe senza colpo ferire per una e con una penalizzazione pesante per l’altra.