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Palc: FIR, arbitri e giustizia sportiva. Dove va il Rugby?

Set 28, 2023

Torniamo sulla vicenda della maxi-squalifica dopo l’”amichevole”, Rovigo-Petrarca, molto è stato detto e commentato in questi giorni ma il dato di fatto è che la decisione è risultata incomprensibile a tutto il movimento del rugby italiano e non solo. La sentenza della giustizia sportiva sull’episodio ha battuto tutti i record nel mondo sportivo, non ha precedenti e crediamo che a questo punto le società di Elite, serie A, serie B e serie C, abbiano il diritto di sapere se questa decisione fa parte di una nuova linea della FIR o è stato un episodio di applicazione “personalizzata” del regolamento….

Quindi la domanda precisa che facciamo alla FIR, al CNAR e alla giustizia sportiva è questa:

Se durante un match due giocatori arrivano ad una colluttazione con pugni, una percentuale degli altri giocatori partecipa per dividere e alcuni non partecipano minimamente, di fronte ad una situazione del genere ci sarà sempre la squalifica completa di tutte e due le squadre? di fatto impedendo alle due società di partecipare alla giornata successiva?

Il movimento ha diritto ad una risposta già prima che questa arrivi (e arriverà per forza di cose) dalle discussioni tra avvocati che avverranno nelle aule della giustizia sportiva e ordinaria, visti i ricorsi delle due squadre.

In entrambi i casi, linea FIR o decisione personalizzata, pensiamo che Il Presidente Federale, non può essere stata una figura estranea alla vicenda. Non lo crediamo possibile, e se fosse sarebbe ancora peggio.

E quindi, perché non c’è stata nessuna precisazione dopo l’episodio?

Ci permettiamo di aggiungere qualcosa in più in questa situazione. Due anni e mezzo di gestione ci consegnano una Federazione non migliore di quella che avevamo lasciato a marzo del 2021. La critica e ovviamente e solamente a chi gestisce la FIR, riconoscendo a chi ci lavora l’onere di sopportare questa situazione.

Il Presidente al momento della sua elezione aveva interpretato una reale necessita di cambiamento, peraltro sostenuta da una parte maggioritaria del movimento.

Ma dal momento della sua elezione la gestione del potere ha preso il sopravvento, l ‘uso sistematico che ne ha fatto in questi anni lascia sbigottiti. Statuti, Regolamenti e prassi consolidata di gestione buttati al macero da una gestione personalistica, che oltre a mettere a serio rischio l’organizzazione delle attività federali sta dissipando enormi risorse economiche

Le regole che ci sono vengono stravolte. Se ne inventano di nuove ad uso e consumò del momento e della situazione. Un Consiglio Federale trattato come organo d pura ratifica, che recentemente e per fortuna si è diviso, lasciando l’onere del sostegno al Presidente a soli 6 consiglieri su 10.

La giustizia sportiva. Speravamo anche qui, che i tempi fossero cambiati. Pensiamo che i giudici debbano fare il loro mestiere anche se sono scelti e nominati da chi gestisce la Federazione.

Alla fine, si credeva che il cambiamento tanto osannato, portasse qualcosa di nuovo e diverso in termini di trasparenza e partecipazione ma non e stato cosi.

Perché dunque stupirsi delle squalifiche dei 62 giocatori in una amichevole di precampionato?

comunicato Palc