Venerdì scorso a Bologna si è tenuta una riunione elettorale che ha visto allo stesso tavolo Rugby2030 di Paolo Vaccari, Palc di Roberto Zanovello e Italicovale di Tonino Spagnoli. A loro si sono aggiunti i rappresentati della maggioranza dei Club della Serie A Elite e dei campionati ‘minori’. Secondo quanto raccolto da Pianetarugby.it l’occasione è stata propizia per confrontarsi sul futuro del rugby italiano. Dal confronto è emersa la volontà di fare squadra per cambiare l’attuale governance.
Presenti tra gli altri Stefano Bordon e Rino Francescato, quest’ultimo fuoriuscito da “l’Italia del rugby” dopo la presentazione di Roma. Ancora top secret il nome del candidato presidente. Ma di voci ne girano parecchie senza però certezze su uno in particolare. A quanto pare l’intenzione è quella di tenere coperto il probabile candidato, ma come accade spesso, Pianetarugby qualcosa ha carpito.
Nei giorni scorsi sono apparse alcune indiscrezioni di stampa su una rinnovata sintonia tra la Fir, nella fattispecie con Marzio Innocenti e il Benetton Treviso. Dopo il rinnovo della licenza URC Innocenti ha più volte fatto capire di aver incassato il gradimento del Benetton per le prossime elezioni. In realtà in casa Leoni nessuno ha confermato, ma neppure smentito.
Un silenzio che Marzio Innocenti ha interpretato, come suo solito, secondo convenienza ma che, secondo quanto abbiamo appreso, potrebbe avere altro significato. Il Benetton in buona sostanza non ritiene il momento di schierarsi, né contro, né a favore dell’attuale presidente. Secondo quanto raccolto, chiamatele indiscrezioni, voci e o semplice gossip, tanto ormai siamo abituati, i maggiorenti del rugby veneto sarebbero al lavoro per individuare un candidato credibile da contrapporre a Innocenti e la pista calda è quella di Amerino Zatta.
Il presidente del Benetton l’idea l’aveva già avuta qualche mese fa, senza dare seguito a quella che ritiene sia una sua legittima aspirazione. Parliamo di un presidente che ha portato il Benetton a diventare la prima società d’Italia per importanza, risultati e organizzazione.
Ora però sta alla finestra e, nell’attesa di capire che piega prenderanno le candidature per le prossime elezioni, preferisce mantenere una posizione che, possiamo definire, “svizzera” in perfetto stile Benetton.
Probabilmente anche per questo venerdì scorso alla riunione di cui sopra, il nome del candidato presidente è passato in secondo piano, in attesa di conoscere gli sviluppi di alcune interlocuzioni che vedrebbero coinvolta la stessa Benetton, nell’ambito di un’intesa molto più ampia. E dunque pazienza se l’incontro è stato definito da qualcuno “una riunione di scappati di casa”, con annessi aggettivi che con la signorilità non vanno a braccetto. L’affermazione restituisce la cifra della campagna elettorale che ci apprestiamo a vivere: violenta, ‘cafona’, senza contenuti e finalizzata alla sola demonizzazione dell’avversario. Un ‘marchio di fabbrica’ riconoscibile che, speriamo, raccolga il vento che semina.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.