Rugby – Arancio: le Fiamme Azzurre le ho portate io

Mar 26, 2024

Come annunciato qualche giorno fa, il Ministero della Giustizia ha pubblicato il bando di concorso per i nuovi arruolamenti nelle Fiamme Azzurre. Tra i posti messi a concorso ci sono anche 9 posizioni per il Seven femminile. In passato la Polizia Penitenziaria si era interessata al rugby, ma maschile, un interesse poi caduto nel vuoto. Un ritorno di fiamma, è proprio il caso di dirlo, che appare come contraddittorio rispetto alle decisioni di qualche tempo fa. E allora, derogando alle abitudini di questo portale che è un po’ allergico alle interviste, abbiamo voluto sentire Orazio Arancio per anni manager della Nazionale Seven Maschile. E’ la seconda intervista in 3 anni, la prima la facemmo a Gianpaolo Celon, anche in quel caso perchè avevamo bisogno della memoria storica di un settore.

A Orazio Arancio abbiamo chiesto una fotografia del momento:

“Purtroppo il Seven italiano è in regressione, per non dire in abbandono, e lo dico con grande rammarico perchè qualcosa, pur con risorse limitate, si era fatto raggiungendo anche qualche risultato importante, quale la finale di Hong Kong e la qualificazione al circuito per accedere alla World Series, giusto per citarne due.

Ma cosa più importante, di cui sono fiero, è che attraverso il rugby a sette abbiamo permesso a tanti giocatori un’esperienza diversa in un contesto comunque internazionale, che senza dubbio ha contribuito a migliorarne il bagaglio tecnico e la conoscenza del gioco. Basta chiedere ad uno qualunque dei giocatori, molti hanno anche indossato e qualcuno la indossa tutt’ora, la maglia della nazionale maggiore”.

Il presidente Innocenti in merito al Seven aveva promesso maggiori investimenti nel Seven in quanto disciplina olimpica, e questo impegno era stato persino inserito nel suo programma elettorale.

Ma come per tante altre promesse anche quella sul Seven è stata disattesa. È notizia di pochi giorni fa la decisione di rinunciare persino ai Mondiali Seven Universitari in programma in Francia che ospiterà le prossime Olimpiadi, una decisione ingiustificabile visto che la vicinanza geografica avrebbe permesso la partecipazione a costi davvero contenuti! Neanche la promessa di organizzare un campionato italiano Seven è stata mantenuta, nulla di quanto promesso è stato fatto. L’attività è stata ridotta all’osso, ma non sento le critiche che venivano invece mosse a me nonostante facessi miracoli per garantire dignità all’attività Seven italiana.

Prima di andare via avevi proposto una collaborazione con le Fiamme Azzurre, ne parlasti anche con Innocenti? Era una cosa fattibile?

Prima che Innocenti mi sollevasse dall’incarico, grazie all’intercessione della Preparazione Olimpica del Coni ero riuscito ad entrare in contatto con i dirigenti delle Fiamme Azzurre iniziando fin da subito una proficua collaborazione. La possibilità di utilizzare i loro mezzi ci ha permesso di risparmiare sui costi di trasporto e di implementare l’attività ed organizzare stage e tornei anche in Italia, come quello organizzato a Napoli che avrebbe poi ospitato le Universiadi, con la partecipazione di Inghilterra, Francia, Irlanda, Spagna, Portogallo, Germania.

E, dunque, iniziò un’interlocuzione anche sulla possibilità di inserire nel gruppo sportivo atleti del Seven?

Alla luce della decisione del Ministero di Giustizia, da cui dipende la Polizia Penitenziaria e quindi il G.S. delle Fiamme Azzure, di aumentare la dotazione economica ed il numero di atleti si era concordato di inserire il Seven tra le discipline con un inserimento graduale dei nostri atleti, per arrivare a 10 donne e 10 uomini, iniziativa che avrebbe permesso di costituire finalmente l’ossatura delle rispettive nazionali. Negli accordi la Fir avrebbe dovuto farsi carico della ristrutturazione degli alloggi, ed aveva iniziato ad occuparsene. Dopo l’elezione, in occasione di una visita al raduno della nazionale Seven, ne parlai ad Innocenti che mi rispose che non era ambizione dei nostri ragazzi entrare nella Penitenziaria, una risposta che mi lascio perplesso ed a nulla valse far notare che tra gli atleti delle Fiamme Azzurre tantissime erano le medaglie olimpiche. Non aggiungo altro se non che sono felice che, seppur dopo tre anni, il presidente abbia finalmente cambiato idea perché questo permetterà alle nostre ragazze, e spero in futuro anche ai ragazzi, di dimostrare di poter essere competitivi anche nel Seven.

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