Rugby – Gli isterismi della Giustizia Sportiva

Dic 1, 2023

E’ stata pubblicata sul sito della Federazione la decisione relativa all’appello presentato dall’allenatore del Valorugby under 16 Antonio Zanichelli avverso la squalifica di 18 mesi inflitta dal giudice territoriale, per una serie di illeciti rilevati dall’arbitro durante la partita di campionato contro il Bologna. La sentenza è molto strana: in buona sostanza conferma tutto ciò che è scritto nel referto ma riduce la squalifica di 2/3, da 18 a 6 mesi. Se la ‘pena’ potrebbe anche essere equa, a fronte dei 18 mesi del primo grado che abbiamo ampiamente criticato qui, ci lascia perplessi la stesura del dispositivo che trovate qui perchè abbiamo notato qualche passaggio che possiamo definire, senza troppo infierire, quantomeno ‘forzato’.

Come spiegato il giudice di secondo grado conferma la bontà del referto, quindi prende per buono quanto scritto dall’arbitro, ma riduce la squalifica da 18 a 6 mesi? Come è possibile? Se la prova è la stessa del primo grado, perchè cala drasticamente il tempo di squalifica? Tra le altre cose nella decisione si chiarisce che i testimoni chiamati in causa dal Valorugby, non sono stati ascoltati in quanto il referto è prova inoppugnabile e incorruttibile, fatta salva la querela di parte.

Dunque, lo ribadiamo, il giudice ha dato per buona ogni singola parola contenuta nel referto, anche il seguente passaggio “Dopo numerosi richiami per proteste ignorati, Zanichelli Antonio continua nel contestare le mie decisioni per cui intimo di abbandonare il campo al 20º del primo tempo. Dopo ripetuti avvertimenti espello dal campo il giudice di linea del valore di Zanichelli Antonio per proteste che non abbandona immediatamente il campo, rimane all’interno del recinto di gioco per successivi cinque minuti. Successivamente viene sostituito dall’accompagnatori Signorini Nicolò. Al 25º il secondo tempo Zanichelli Antonio si ripresenta in campo rimanendo ai margini del recinto di gioco”.

Senza scomodare giuristi e docenti d’italiano, il periodo è comprensibile. L’arbitro dice che Zanichelli dopo essere stato espulso, rimane in campo per i successivi 5 minuti. Quindi afferma anche che al 25esimo del secondo tempo torna in campo rimanendo ai margini del recinto di gioco. In pratica l’arbitro sostiene che l’allenatore si è opposto per 5 lunghissimi minuti all’espulsione e poi ha fatto rientro al 25esimo del secondo tempo in campo pur rimanendo ai margini del recito di gioco.

La questione è tutta in queste poche righe. Perchè Achille Reali scrive “Il Collegio ritiene che il signor Zanichelli non sia rimasto in campo dopo l’espulsione, ma solo all’interno del recinto di gioco e, come dedotto nel reclamo, solo per procedere al cambio di funzione con il dirigente accompagnatore signor Nicolò Signorini, come peraltro precisato nello stesso referto, e, pertanto vengono meno i presupposti per la violazione dell’articolo 28/1 lettera E del Regolamento di Giustizia”. Dunque il Giudice d’appello dice che l’allenatore non ha lasciato il terreno di gioco per consentire il cambio di funzione “come precisato nel reclamo” e come “precisato nello stesso referto”.

Ma in realtà nel referto questa cosa non c’è scritta come avete potuto leggere poco più su. Si deduce che il Giudice smentisce il referto, che invece fa riferimento, quando parla di recinto di gioco, al 25esimo del secondo tempo, rendendolo di fatto non più inoppugnabile e incorruttibile. E se viene smentita questa parte, come si reputa valido il resto del referto? Tra le altre cose nel referto l’arbitro scrive che l’allenatore al 25esimo della ripresa “si ripresenta in campo rimanendo ai margini del recito di gioco”. Anche qua c’è poco da interpretare: il campo è formato dal terreno di gioco, il campo per destinazione e le aree tecniche, quindi il tecnico era “dentro al campo” ai margini della recinzione e quindi internamente al campo stesso, dove non poteva stare. Perchè un’espulsione comporta l’allontanamento dal campo, non solo dal terreno di gioco. Altrimenti un espulso potrebbe stare tranquillamente in panchina. E allora perchè è venuto meno l’illecito? A noi appare solo un volo pindarico per mettere una ‘pezza a colori’ rispetto alla decisione del giudice territoriale che, a questo punto, dovrebbe sentirti messo sotto esame per una riformulazione della sua decisione così profonda.

 

 

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