Emessa oggi la sentenza sul derby pre season tra Rovigo e Petrarca, che era sfociato nella squalifica di 62 tesserati. Oltre a Facundo e Panunzi, squalifica confermata per Cosi, Lautaro, per Rovigo, Borean Cugini, Destro, Minozzi, Montilla e Tebaldi per il Petrarca. In pratica 10 tesserati su 62, di cui due palesemente ‘colpevoli’ e rilevati dall’arbitro. Ma sono le motivazioni che hanno portato a tale decisione estremamente interessanti. Di fatto Petrarca e Rovigo si sono autodenunciate, altrimenti sarebbe finita davvero a ‘tarallucci e vino’.
Via abbiamo spiegato in questo articolo, che appariva palese un ridimensionamento della questione, sottolineando che senza prova televisiva non si sarebbe andati da nessuna parte. E in questo le due società hanno dato una grossa mano a dipanare la matassa. In pratica i due club hanno presentato ricorso allegando il video. Quando poi si sono resi conto che il referto arbitrale non faceva alcuna confusione e non parlava di rissa in senso generale, gli avvocati Fulvio Lorigiola e Federico Congo hanno chiesto di ritirare la prova video.
Ma nelle motivazioni Achille Reali spiega: “il Collegio osserva che la prova è stata depositata dalle società reclamanti, che la stessa non può essere autonomamente rinunciata dalle medesime società, in ragione di quanto previsto dalle norme del codice di procedura civile al quale occorre fare riferimento in carenza di un’espressa previsione del Regolamento di giustizia come stabilito dal comma sei dell’articolo 40 che dispone che per quanto non disciplinato dal presente regolamento gli organi di giustizia conformano la propria attività ai principi e le norme generali del processo civile”.
Il passaggio importante è quello in cui si spiega che effettivamente “in carenza di un’espressa previsione del Regolamento di giustizia…”. In pratica si dice che il Regolamento di giustizia non ammetterebbe la prova video, ma avendola presentata le società, non ne possono disporre a piacimento secondo quanto regolamentato dal Codice Civile. Ma non finisce qua.
A quel punto la Corte visiona il video ma, ridiamo per non piangere, non è riesce ad individuare in maniera precisa i giocatori coinvolti, tanto che, si legge nel dispositivo “era stato rilevato che l’elenco giocatori di rugby Petrarca per la gara de qua riportava alcuni numeri di maglia doppie, pertanto emetteva ordinanza inviata in data 5 ottobre 2023 per richiedere la società reclamanti di comunicare entro il 10 ottobre, i nominativi di tutti i giocatori, riservandosi all’esito ogni provvedimento incluso il deposito della decisione”. Cosa che Petrarca e Rovigo, per puro spirito di collaborazione hanno fatto, perchè non c’è norma che obbliga.
Dunque ricapitolando: la prova video non era utilizzabile per ammissione del Collegio, ma avendola prodotta le società, è stata usata dal Collegio. I giocatori non sono individuabili nemmeno con la prova Tv, ma per non perderci la faccia vengono invitate le due società a fornire i nomi. Quindi 62 squalificati, la faccia persa in tutto il mondo per l’intero movimento, per scendere a 10 squalifiche grazie alla collaborazione delle due società. Poi ci chiediamo perchè prendiamo 150 punti in due partite.
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