Innocenti commissaria Aloi

Lug 13, 2023

Dalla riunione dello scorso 7 luglio a Vicenza è emerso un particolare che è passato sotto silenzio: Marzio Innocenti ha “commissariato” Marco Aloi direttore del massimo campionato italiano. All’incontro c’era infatti Roberto Esposito, conosciuto da tutti come Pippo, storica figura del centro studi della federazione. La sua presenza è apparsa da subito anomala ed è stata chiarita in pochi minuti dal Presidente federale Marzio Innocenti: “Esposito sarà il “braccio operativo” insieme ad Aloi e sarà incaricato da FIR per comunicare in maniera corretta i passaggi e le decisioni tra Club e FIR”.

Possiamo girarla come vogliamo, giustificare e motivare la decisione di Innocenti come meglio crediamo, ci possiamo inventare anche la terra è piatta, ma se il nuovo arrivato nel ginepraio di incarichi, funzioni e personaggi che ruotano intorno al massimo campionato viene attribuito l’onere di comunicare con i club, ma soprattutto di essere il braccio operativo insieme ad Aloi, significa porlo sullo stesso piano di un consulente che guadagna 80mila euro l’anno. Voi che ci leggete? Chi scrive ci legge un commissariamento. Marco Aloi non ha mai avuto autonomia decisionale e operativa, ma ora è certificato che la Fir (anzi Innocenti) non si fida più di lui.

Cosa è successo? Nulla di nuovo: Innocenti è un accentratore e ha sempre paura di essere scavalcato. E in effetti negli ultimi mesi Marco Aloi, tra mille limiti che pure abbiamo raccontato qui, ha provato a iniziare un discorso con chi si è rivelato più sensibile alle idee del direttore del torneo. Parliamo di Stefano Cantoni, presidente del Colorno, il quale ha più volte fatto da frontman del gruppo dei presidenti. Tra i due si è quindi creato un rapporto di interlocuzione che ha portato spesso i due a parlarsi. Come spiegato in altro articolo, a Colorno Marco Aloi è andato spesso proprio per confrontarsi con Cantoni.

Il rapporto di stima reciproca ha portato Aloi a fissare autonomamente una riunione con i presidenti all’indomani dei mugugni emersi a causa della fuga di notizie rispetto al nuovo nome del campionato. Una decisione autonoma, presa forte del rapporto consolidato con Cantoni e del ruolo di Direttore del torneo. Una decisone che però ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso per Innocenti, come spiegato qui, preoccupato delle fughe in avanti del consulente e del rapporto quasi quotidiano con il rappresentate dei club Cantoni.

Ovviamente tutti gli attori tenderanno a minimizzare e a smentire, ma ogni persona dotata di un quoziente intellettivo nella media, non può non notare che è paradossale pagare 80mila euro un consulente per poi affiancargli una risorsa alla pari, già a libro paga.

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