Nazionali: le contraddizioni degli impegni estivi

Lug 17, 2022

Gli impegni estivi delle Nazionali maschili a XV si sono concluse e il bilancio è in chiaroscuro. Soffermarsi sulla sola Maggiore, non sarebbe esercizio corretto: significherebbe volere chiudere gli occhi sugli aspetti positivi di questo finale di stagione.

Emergenti

Dunque proviamo tirare un po’ le fila, partendo dalla Emergenti: ce la potevamo risparmiare. Se vogliamo vedere all’opera prospetti utili al giro azzurro d’elité, facciamolo organizzando partite consone al prestigio di una federazione che punta al professionismo o qualcosa che gli somigli molto. La Nazionale olandese ci risulta arrivata in Italia senza medico e senza team manager, disponibili da subito a pubblicare una smentita, che però non cambierebbe il livello tecnico della Nazionale dei Paesi Bassi: parrocchia. Spiegateci il senso perché a noi sfugge. Voto 6. Fatto il compitino, tutti in spiaggia.

Nazionale A

Il bilancio a nostro avviso è positivo: una vittoria contro la Namibia e una sconfitta di misura contro la  Selezione Currie Cup. Troncon ha fatto girare un po’ di giocatori e alla fine ha dato un senso alla dispendiosa trasferta sudafricana, iniziata con un viaggio di due giorni. Notte passata sulle brandine in aeroporto con bivacco annesso, livello organizzazione: Filini. Rimane il dubbio su alcune convocazioni, evitiamo di tornarci per non provocare ulteriori polemiche. Speriamo solo che siano servite a chiarire il destino di qualche ragazzo: o dentro o fuori. Voto 7. Era la Nazionale con gli impegni, in proporzione, più difficili

Nazionale Maggiore

Arrivano le note dolenti. Gli impegni estivi hanno certificato un fallimento: su questo non ci venite a raccontare storie. L’obiettivo dichiarato era risalire il ranking e ritrovare fiducia con tre vittorie di fila. Vincere aiuta a vincere, il mantra dello staff azzurro. Diciamo che le cose, anche con qualche affanno di troppo, stavano andando anche bene con la vittoria ottenuta “di puzza” con il Portogallo e quella più convincente con la Romania. Ma è con la Georgia che bisogna vincere, invece abbiamo perso.

La Fir targata Innocenti è arrivata dove altri non hanno potuto: la prima sconfitta contro la Nazionale che vuole soffiarci il posto nel Sei Nazioni. Il match contro i georgiani, da anni, riveste un alto valore simbolico, non è una questione di vittoria o di sconfitta, ma di credibilità e prestigio. Contro la Georgia bisogna vincere anche di un punto, con una gamba sola e schierando una selezione del Top10, perchè la questione non è solo sportiva, ma sopratutto politica. Mentre abbiamo perso! E abbiamo perso male.

Quando dicevamo che la vittoria sul Galles all’ultimo minuto, grazie al guizzo del singolo, rischiava di farci perdere di vista la realtà, siamo stati tacciati di essere distruttivi.: scusateci eh! Surreale è stata anche la conferenza stampa di consuntivo del tour. Il presidente ha detto testualmente: “Una sconfitta che fa male, ma non cambia il programma di crescita”. Quale? Ci viene da chiedere, probabilmente non lo vediamo noi. Livello della conferenza stampa: Mascetti. Voto 5. Obiettivo mancato.

Under 20

Vorremmo scrivere tante cose, elogiare Brunello e i ragazzi. Preferiamo evitare per non cadere nella retorica. Una cosa però è chiara: il sistema di formazione è stato cambiato proprio ora che iniziava a dare risultati. Non aggiungiamo altro. Voto 8 la 20 è ormai una certezza.

Chiudiamo con una nota: vogliamo spiegare perchè non approfittiamo delle conferenze stampa per porre domande ad Innocenti. I motivi sono fondamentalmente due: mi è stato insegnato in 30 anni di professione, che ad una conferenza stampa dove si parla di pere, puoi chiedere anche delle mele ma sei fuori contesto. La seconda: se chiedo conto delle mele e la risposta è evasiva non puoi controbattere e iniziare una disputa personale: sarebbe da maleducati e irrispettoso nei confronti dei colleghi. Abbiamo partecipato una sola, in occasione dei 100 giorni dall’insediamento e si è verificato proprio quanto illustrato. Quindi per non correre il rischio di renderci complici di comizietti con poca sostanza, preferiamo non partecipare, tanto il presidente di megafoni a disposizione ne ha tanti.

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