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Zebre: ciò che vale oggi non vale domani

Giu 27, 2023

Lo dicevamo: con le Zebre non c’è mai da stare tranquilli e ciò che vale oggi non vale domani. Spesso, la realtà supera ogni fervida fantasia. Questa che vi stiamo raccontando è una ‘voce’, non ce la sentiamo di definirla ‘notizia’. Vogliamo trattarla davvero come gossip, senza virgolette questa volta, perchè se fosse effettivamente una notizia, ci sarebbe da chiudere bottega e darsi agli sport equestri.

Dunque: qualche settimana fa ci chiama una fonte per dirci che la Fir aveva proposto alla Federazione scozzese di entrare nella compagine sociale delle Zebre. Chi scrive si fa una grassa risata. Il nostro interlocutore insiste e ci spiega che l’idea non è campata in aria. Passa qualche giorno e la fonte ci richiama: “pare non se ne faccia nulla, perchè gli scozzesi non sono interessati”.

Pensiamo che, anche se la notizia fosse vera, il pericolo sia scongiurato. Nel frattempo sulle Zebre se ne dicono tante: cambio di governance, cambio dei vertici, il ‘taglio’ di 13 giocatori.

Qualche giorni fa squilla di nuovo il telefono: “siamo disperati, non riusciamo a capire cosa sta accadendo: la Fir non è chiara sul futuro delle Zebre”. Fin qui una ‘non notizia’: la programmazione non è certo una delle principali qualità di questa governance federale. Ma ad un tratto la ‘bomba’: “pare che stiano trattando di nuovo con la federazione scozzese e questa volta gli scozzesi pare siano interessati”. Alla mia contestazione: “ma ti pare che la Fir si metta in società con una federazione estera? Nemmeno in un film di fantascienza”, la risposta secca “vedrai”. Ecco, io non vorrei vedere. E fortunatamente non abbiamo visto. Anche questa volta l’idea è rimasta tale ma consegna la cifra dell’improvvisazione in casa Fir.

Così come è naufragata l’idea di cambiare il nome da Zebre a Lupi, perchè come al solito si fanno i conti senza l’oste. Il cambio non si puo’ fare fino al rinnovo della Licenza. Roba da ridere. E che fosse un’ipotesi concreta è fuori discussione. A dircelo è una fonte interna alle Zebre che ci ha riempito di dettagli. Secondo questa fonte, una domenica di circa un mese e mezzo fa, il presidente della Federazione Marzio Innocenti, s’incolla al telefono e cerca disperatamente Michele Dalai.

Il numero uno delle Zebre non risponde, non per mancanza di volontà, ma perchè alle prese con i festeggiamenti dei suoi primi 50 anni (auguri). A quel punto Innocenti rompe gli indugi e, con l’impeto che lo contraddistingue, chiama direttamente Canterbury, il fornitore di materiale tecnico, per chiedere di sospendere la progettazione e la produzione del materiale, motivando la richiesta con la programmazione di un rebranding della Franchigia. Ovviamente nell’azienda la voce si allarga a macchia d’olio in 48 ore e diventa praticamente di dominio pubblico. Arriva anche al nostro orecchio, facciamo qualche telefonata e da Parma altre due persone confermano la notizia e i dettagli. A quel punto, i più attenti lo ricorderanno, ‘spariamo’ la novità sulla pagina Fb del portale. Era il 23 maggio e potete leggerlo qui. Nelle ultime ore il dietrofront per i motivi che abbiamo spiegato.

Altro dietrofront è quello sulla presidenza Luisi come scritto qui. Il vicepresidente federale era destinato ad occupare la poltrona più prestigiosa del club, ma l’ipotesi è sulla via del tramonto. A quanto pare Innocenti, con il cambio dello statuto, sarà praticamente il ‘capo supremo’ della Franchigia. Ma per avere certezze bisognerà aspettare il 30 giugno, giorno in cui ci sarà l’assemblea delle Zebre e il Consiglio Federale. Premesso che anche dopo i passaggi formali parlare di certezze, con questa Fir, è comunque un azzardo.

In tutto questo sorprende il silenzio di Michele Dalai.

PS sulla questione Zebre a L’Aquila evitiamo di esprimerci: troppe fesserie tutte insieme.