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Innocenti: appello che sa di disperazione

Ott 6, 2022

Lettera aperta del Presidente Innocenti alle società italiane. Il presidente federale, che in campagna elettorale sbandierò ai quattro venti di volersi dedicare alla base e non alla Nazionale, ha cambiato idea. Colui che promise risorse e attenzione per i piccoli club, si è rimangiato tutto, anzi ha ribaltato il mondo: devono essere le società a dare una mano a lui. Fantastico.

La lettera arriva dopo giorni difficili: i deferimenti, i club di Top10 che gli hanno voltato le spalle annunciando la nascita della Lega (non tutti, presidente lo sappiamo, mancano Cus Torino e Mogliano), la grana under 23 che rischiano di rimanere fermi una stagione intera. Siamo alla mossa della disperazione, a voi le valutazioni.

lo sviluppo del rugby nazionale evidentemente a metà del percorso che necessariamente deve permettere di affrancarci dal passato e destinarci ad un futuro di sviluppo concreto. Le difficoltà contingenti sono chiari a tutti e dopo due anni di pandemia le risorse su cui possiamo contare hanno subito significative compromissioni. Il progetto federale iniziato un anno fa vuole proprio essere la risposta per la necessaria crescita della nostra disciplina. Questo nell’interesse di tutti e non solo di pochi. 

Il senso di questa mia lettera è appunto chiarirvi quelli che sono i principi fondamentali di tale progetto. Principi in cui credo fortemente che mi sono ripromesso di trasmettervi nei processi di coinvolgimento di cui mi sono fatto più volte parte diligente. 

L’obiettivo principale e comunque deve essere quello di realizzare i due nazionali vincenti (maschile e femminile) perché questa è la condizione ineludibile per la crescita dell’interesse, dei tesserati e delle risorse a disposizione del rugby italiano, oltre che lo scopo intrinseco dello sport a livello competitivo.

Per raggiungere questo obiettivo per la nazionale maschile, da anni la federazione ha definito un modello di franchigie che disputano i campionati Urc ed ed EPCR.

A queste la federazione, novità mai praticata, associato due accademie under 23.

I giocatori che arrivano a queste accademie, e che provengono da un processo formativo collaudato ed oggi portato avanti anche in collaborazione con tutti i club dei territori, hanno necessità diverse per sviluppare il loro percorso verso l’alto livello internazionale.

Per dare loro le necessarie competenze fondamentali il ruolo delle vostre società e di quello delle serie minori nel senso di un aggregato comune che funziona ad ingranaggi, ovvero con obiettivi condivisi e tutti rivolti nella stessa direzione.

Ultra nazionale maggiore, nel corso dell’ultimo anno abbiamo lanciato una Nazionale A una Nazionale Emergenti, formate principalmente con giocatori provenienti dalle vostre società.

Questo permette ragazzi inseriti nel percorso di sviluppo di maturare quelle esperienze di campo internazionale che permetteranno loro di competere con gli altri giocatori per la maglia della nazionale maggiore. Presti la nazionale vincenti abbiamo necessità di scegliere gli azzurri almeno tra un centinaio di giocatori simili per qualità tecniche ed agonistiche.

URC, EPCR, Accademia, Campionato Top 10, serie A, uniti a tutti i club di ogni serie, che spesso sono il punto di partenza nella carriera dei giocatori che arrivano all’alto livello, rappresenta un una rete unica per raggiungere un obiettivo. Tutte queste componenti sono ugualmente importante per il progetto tecnico federale. 

Le società a fronte della disponibilità dei loro giocatori avranno di ritorno atleti motivati, arricchiti ed in continua evoluzione verso l’alta prestazione; inoltre, in un meccanismo virtuoso, vedranno aumentare anche loro la base di riferimento per le scelte e dovendo far crescere quei giocatori chiamata a rimpiazzare momentaneamente gli atleti resi disponibili per le Nazionali.

Raggiungere questa meta richiede un lavoro lungo, difficile portare avanti da tutte le parti del nostro movimento. 

Come presidente, insieme al consiglio federale, il compito di valorizzare il rugby in tutti i suoi interpreti e di conseguenza con la crescita della nazionale vogliamo trascinare lo sviluppo di tutte le società dei campionati.

Mi chiedo quindi di condividere con convinzione questo progetto, come le singole dita di una mano, perché solo agendo come una squadra che raggiungeremo l’obiettivo prefissato.

Comprendo perfettamente che avviene il cambiamento è quella più scomodo e difficile da intraprendere, ma solo percorrendola tutti insieme, sono convinto, sarà meno pesante carico di entusiasmo per cogliere le sfide generazionali dei prossimi anni.