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Spadoni minaccia querela, ma sbaglia ancora

Apr 13, 2022

di Massimo Gallo

Andrea Spadoni ci ha scritto una mail certificata per chiedere la rettifica del pezzo pubblicato il 10 marzo 2022 (dopo un mese: tempistica sospetta) su questo portale che potete leggere qui in cui abbiamo posto una serie di domande al presidente federale Marzio Innocenti, tra cui una che ha per oggetto proprio Spadoni. La domanda è la seguente: Corrisponde al vero la voce secondo cui il 90% degli arbitri di Top10 abbia chiesto al designatore di non ‘uscire’ con Andrea Spadoni? Per l’arbitro che ci scrive questa domanda è diffamatoria e per questo motivo chiede una rettifica che noi prontamente pubblichiamo. Peccato che Spadoni si è messo nella condizione di essere querelato (cosa che non faremo per amor di patria) in quanto ci accusa di non aver verificato la ‘voce’. Ma per i commenti vi invitiamo a leggere le conclusioni, dopo aver letto la mail. 

Ai sensi della normativa sulla stampa, invito alla immediata rettifica di quanto riportato nell’articolo in oggetto indicato non corrispondente al vero.

Le affermazioni contenute all’interno di una domanda non risultano essere state controllate o sottoposte a conferma prima di essere pubblicate, come impone la normativa sulla stampa.

In particolare, alle dieci domande formulate al Presidente federale, dottore Marzio Innocenti, la numero sette testualmente:

corrisponde al vero la voce secondo cui l’80% degli arbitri di Top 10 abbiano chiesto al designatore di non uscire con Andrea Spadoni?”.

Tale domanda posta al Presidente federale e non al Presidente della C.N.Ar si presta ad un’interpretazione allusiva, distorta, fuorviante e diffamatoria.

Il giornalista non può limitare

la sua domanda a riprodurre quanto riferito da “voci”, ma avrebbe dovuto anche accertare (a parte la loro falsità o meno) che non difetti il requisito della continenza, e cioè che le voci non siano affermazioni in sé diffamatorie.

Infatti, se avesse avuto l’accortezza di controllare sia l’attendibilità della voce che il contenuto della stessa per verificarne la rispondenza alla realtà dei fatti, quanto ai requisiti del pubblico interesse e della continenza, si sarebbe reso conto che il sottoscritto è stato invece

regolarmente impiegato nella stagione sportiva in corso sia come arbitro che come assistente arbitrale all’interno delle terne composte da quei stessi arbitri che “la voce” – che Lei ha raccolto – che non volevano “uscire” con il sottoscritto, come emerge chiaramente dai comunicati dal Giudice Sportivo nazionale pubblicati nell’albo della F.I.R.

Pertanto, la domanda posta al Presidente federale è assolutamente fuorviante perché’ lascia intendere che il sottoscritto sarebbe persona non gradita agli arbitri del pannello Top 10 per non specificati motivi mentre, di contro, contrariamente a quanto riportato, il designatore Nazionale mi ha regolarmente impiegato.

Pertanto, va rettificato quanto si afferma nell’articolo fornendo ai lettori l’esatto dato che sono stato regolarmente designato per arbitrare gare valevoli per il campionato nazionale Top 10.

Non è lecito pubblicare senza controllare i dati che sono ufficialmente presenti sul sito federale.

Si chiede espressa rettifica sul punto.

Si confida nell’immediata pubblicazione della richiesta rettifica con la stessa evidenza della domanda erroneamente posta, riservando

mi, in caso contrario, di adire l’Autorità Giudiziaria per un’azione risarcitoria in sede civile e per il reato di diffamazione aggravata in sede penale.

Le chiedo pertanto di volere provvedere, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 8 L.n. 47/1948, alla rettifica di quanto riportato nel citato articolo nella collocazione prevista dalla legge e con risultato analogo a quello riservato al brano giornalistico cui la rettifica si riferisce, comunicandoLe che, in difetto, sarò costretto, come sopra rappresentato, ad intraprendere le iniziative necessarie finalizzate a tutelare la mia reputazione e la mia immagine.

Padova, 12 aprile 2022

 

Andrea Nicolò Spadoni

 

Dunque dalle foto allegate potete desumere che abbiamo le carte in mano. I nomi? Volutamente oscurati: nemmeno un giudice può chiedermi di rivelare le fonti. Andrea Spadoni, che cita la normativa sulla stampa, saprà che è così, altrimenti chiede al suo avvocato. Per dettagli in merito alle mail puo’ invece chiedere ai destinatari delle stesse.  Tra le altre cose potrei essere uno dei destinatari nascosti, per conoscenza, della comunicazione. Quindi Spadoni ha detto il falso quando ha scritto che non abbiamo verificato. La verifica c’è stata è la notizia è vera. Le mail furono scritte ad inizio stagione a seguito della sentenza della giustizia sportiva che condannava Spadoni per i fatti ampiamente raccontati. 

Primo errore: Le affermazioni contenute all’interno di una domanda non risultano essere state controllate o sottoposte a conferma prima di essere pubblicate, come impone la normativa sulla stampa.

Non abbiamo fatto affermazioni ma solo domande. Abbiamo chiesto se è vero. Mica che lo è. E potremmo già fermarci qui. In realtà ora sapete che la maggioranza degli arbitri italiani di Top10, ad inizio stagione ha chiesto di non essere in squadra con Spadoni.

Spadoni però afferma anche: “Il giornalista non può limitare la sua domanda a riprodurre quanto riferito da “voci”, ma avrebbe dovuto anche accertare (a parte la loro falsità o meno) che non difetti il requisito della continenza, e cioè che le voci non siano affermazioni in sé diffamatorie”. 

Premesso che la continenza della notizia  è altra cosa (Gesù, Gesù che dobbiamo leggere), secondo lui è diffamatorio far sapere che molti arbitri del massimo campionato, avessero chiesto ai vertici arbitrali di non essere designati per la sua stessa gara. Se ci spiega il perchè, saremo grati per l’insegnamento. Poi parla di interesse pubblico (ci sanguinano gli occhi per quello che abbiamo letto: ma far scrivere la pec ad un avvocato no?), Spadoni dovrebbe sapere che facciamo questo mestiere da 30 anni. Non da ieri. Continenza? Interesse pubblico? Mi pare il minimo! Andrea Spadoni è stato l’arbitro su cui la Federazione e il Cnar hanno investito (la luce in fondo al tunnel cit.), anche in termini economici, considerato che in passato ha avuto un contratto che di fatto lo rendeva un professionista. L’investimento a ben vedere non ha prodotto i risultati sperati: quest’anno non ci risultano designazioni internazionali. Quindi sì, c’è continenza e interesse pubblico. Perchè è giusto sapere come vengono spesi i soldi della Federazione. 

Spadoni dice inoltre che è stato regolarmente designato: vero. Ma sempre con le stesse persone, alcune delle quali, pur autrici di alcune delle mail pubblicate, hanno acconsentito alla designazione per spirito di servizio. Sono 9 gli arbitri che hanno chiesto di non essere designati con lui, alcuni sono stati accontentati altri hanno dovuto sottostare perchè i direttori di gara sono pochi e le partite vanno giocate.

Quindi possiamo tranquillamente affermare che Spadoni è persona non gradita ai colleghi, per le motivazioni basta leggere il contenuto delle mail.

Ora vorremmo però chiedere a Spadoni se puo’ dirci perchè non è mai ‘uscito’ con almeno 6 colleghi in questa stagione, tanto da essere affiancato in alcuni casi da direttori di gara non presenti nel panel principale ma normalmente impiegati in serie A.

Poi se Spadoni è così gentile, puo’ mandarci una Pec (una telefonata puo’ bastare) per dirci come mai non è stato designato negli ultimi tempi, diciamo da circa un mese. E se è vero che ha arbitrato solo nelle serie minori. Ci dica anche, se vuole, se sta partecipando alle riunioni periodiche del gruppo arbitri del top10.

Il nostro poi dovrebbe spiegarci perchè in passato ha cercato un contatto con noi, che non abbiamo mai negato essendo abituati a dare spazio a tutti, ma solo attraverso un amico in comune. I nostri recapiti sono pubblici: poteva chiamare direttamente. Ora una mail sconfusionata e ricca di accuse gratuite e, queste sì, diffamatorie. Accuse che mettono in dubbio la nostra professionalità. Ogni giornalista deve verificare le notizie e noi lo abbiamo fatto come è palese dalle immagini allegate. Molte domande poste ad Innocenti hanno già risposta. E il presidente, persona intelligente, sa bene che in alcuni casi il silenzio è d’oro.

Noi, a differenza di Spadoni, preferiamo una birra alle querele, perchè siamo rugbysti nell’animo. Abbiamo provato a far tornare Andrea Spadoni su più miti consigli, senza alcun successo. Ad ognuno le sue responsabilità. Spadoni vuole portarci in tribunale? Facesse pure: non abbiamo una lira. Ma nemmeno per sbaglio.

Edit delle 15.28: qualcuno fa notare, eventualmente perchè ne è a conoscenza, che mancano dei destinatari nelle mail. E’ vero: li abbiamo tolti di proposito perchè le risposte rispetto a questa situazione dovrebbero venire dal presidente e dal designatore. Poi se volete sapere di chi parliamo non c’è problema Marius Mitrea e Alain Rolland, a cui le mail sono finite “per conoscenza”.  Così sgombriamo il campo da retropensieri.