A distanza di poco più di 24 ore dalla pubblicazione del Bilancio preventivo 2024, abbiamo la possibilità di dimostrarvi che tutto ciò che abbiamo sostenuto negli ultimi mesi, non solo è vero, ma è certificato dal Segretario federale Roberto Musiani, vale a dire da colui che si prende la responsabilità di firmare il Bilancio FIR.
Noi affermiamo ormai da tempo che i conti non tornano, che le entrate sono inferiori alle uscite e che il rischio commissariamento è concreto ed evitarlo sarà davvero complicato. Durante tutta la campagna elettorale Marzio Innocenti ha continuato a dire che il patrimonio ammonta a 14 milioni, come certificato dal bilancio consuntivo 2023. Vero. Noi contestavamo che era un patrimonio farlocco perchè il preventivo 2024, che doveva essere pubblicato con largo anticipo e invece e’ stato pubblicato lunedì 16 settembre, il giorno dopo l’assemblea elettiva (la prima volontà del nuovo presidente che ha promesso più trasparenza) presentava già un rosso di 7 milioni 832 mila e spicci.
Ma Musiani nella sua relazione dice una cosa precisa, e più grave, in merito alle Zebre e ve la riportiamo:
A tale riguardo nonostante l’iniziativa di riduzione dei costi messe in atto dall’organo amministrativo di concerto con la federazione dà riscontri ottenuti in sede di verifica sul bilancio per la corrente stagione sportiva 2023 2024 residuano al momento segnali di criticità che qualora confermati nel proseguo dell’annualità potrebbero determinare necessità di un intervento federale con conseguente interessamento dei dati di bilancio della federazione
In buona sostanza Roberto Musiani preannuncia la necessità di dover allargare i cordoni della borsa per ripianare le perdite delle Zebre nel corso del 2024, di fatto annunciando un buco superiore a quanto preventivato. E ve lo abbiamo detto a primavera che fu deliberato un versamento alle Zebre di oltre 500mila euro, cifra destinata a salire e per la quale non è stata fatta una variazione di bilancio.
Dunque, i conti della serva: il consuntivo 2023 presenta 14 milioni di patrimonio, ma già si prevede di perdere oltre 7 milioni di euro nel 2024, cifra che Musiani dice sia destinata a crescere. Ma, rimanendo alle cifre ufficiali, 14 milioni, tolto il passivo 2024, porta ad un patrimonio a gennaio 2025 di 6 milioni circa.
Musiani (lui non noi) nella sua relazione dice inoltre che nel 2025 si prevedono ricavi per 42,5 milioni e uscite per 46,5 milioni con un disavanzo di 4 milioni di euro. Quindi significa che con il bilancio preventivo 2025, sempre ad inizio del prossimo anno, ai 6 milioni di patrimonio residuo, bisognerà prevedere una sottrazione di altri 4 milioni. Risultato finale: 2 milioni. Il Coni pretende una provvista di poco superiore al milione e mezzo. Andiamo avanti o avete capito che dicevamo la verità?
Ma non finisce qui: Musiani afferma a proposito del 2024 “la previsione di entrate per il corrente esercizio, presenta una riduzione rispetto al 2023 del 1%”. Quindi sono diminuiti, anche si di pochissimo, pure i ricavi, altro che maggiori entrate grazie alle vittorie della Nazionale.
Vogliamo sfatare anche la narrazione secondo cui le altre Union sono nella nostra stessa situazione. Nella relazione del Segretario ci sono i dati e quindi partiamo da quelli:
Inghilterra: 258 milioni di ricavi, +4 milioni di euro
Francia: 135 milioni di euro, -16 milioni di rosso. Rapporto ricavi/rosso: 12%
Irlanda: 107,5 milioni, -7,4 milioni. Rapporto ricavi/rosso 7 %
Galles 105 milioni, -4,3 milioni Rapporto ricavi/rosso 4%
Scozia 45 milioni +1,5
Italia 39 milioni, – 9 milioni Rapporto ricavi/rosso 24%
Quindi la federazione italiana è messa peggio, tra quelle del Sei Nazioni. Segue la Francia con 16 milioni di rosso, ma con ricavi superiori ai 100 milioni e un rapporto tra rosso e ricavi del 12%. Ricordiamo però che la Francia ha organizzato un Mondiale. Pinzillacchere direbbe Totò. Tutte le altre hanno rossi contenuti e comunque in equilibrio rispetto alle entrate. L’Italia è l’unica che ha un rosso che rappresenta un 1/4 delle entrate. Sono numeri e ce li fornisce Musiani, non li inventiamo noi. Non vi menzioniamo nemmeno la relazione del collegio dei revisori che potrebbe apparire ‘di parte’, considerato che è firmata dall’attuale presidente, ma che è interessante da scorrere. Lo lasciamo fare ai nostri lettori che sono molto più svegli di quanto si immagina.
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