Marzio Innocenti ha risposto alle 10 squadre della Serie A élite che hanno messo nero su bianco una serie di richieste per la prossima stagione. E lo ha fatto cambiando il suo registro comunicativo, passando da quello usato fino ad ora, molto tranchant a uno apparentemente più accomodante e aperto. Ovviamente è solo un esercizio stilistico, nulla di concreto. Una sorta di ‘bastone e carota’ che mette nell’angolo le società.
I club avevano chiesto una deroga all’utilizzo di impianti non proprio in linea con gli standard minimi, la possibilità di giocare il sabato e certezze sui contributi.
La risposta di Innocenti è stata un capolavoro di comunicazione e strategia che, a dire il vero, non ci ha sorpreso a pochi mesi dalle elezioni. Certo può ‘colpire’ chi non è in grado di analizzare e carpire il messaggio tra le righe che la missiva ‘nasconde’. I complimenti a chi l’ha scritta sono dovuti, ma per puro riconoscimento ‘accademico’.
Veniamo a noi: Innocenti esordisce con una formula da insulina immediata: “Spero che questa mia risposta vi trovi tutti in un buon momento sia personale che per le Vostre Società” e chiude “Vi ringrazio dunque per il rinnovato spirito di collaborazione che mi avete voluto esprimere e sono certo che insieme faremo uno splendido lavoro per il nostro rugby e per l’interesse comune di tutti i club italiani in tutte le serie nazionali e regionali”.
“Ho un messaggio d’amore” cantavano i Maria Bazar: sembra vero. Peccato che tre le prime righe e le ultime quattro Marzio Innocenti abbia disseminato la comunicazione di ‘trappole’, senza per altro abbandonare il tono conciliatorio.
Il Presidente ha acconsentito alla deroga, che avrebbe escluso in primis la Lazio di Biagini, molto amico di Fulvio Lorigiola, con cui Innocenti ha tagliato da tempo i rapporti. Probabilmente con la finalità di portarlo dalla sua parte. Salvo però spiegare che sono maturi i tempi per andare oltre. Insomma, come a dire: è l’ultima volta. Peccato che lo abbia detto anche 3 anni fa.
La seconda trappola: va bene giocare di sabato, voglio venirvi incontro, ma in tal caso bisognerà rinunciare al TMO, perchè la contemporaneità farebbe lievitare i costi. Questa ve la spieghiamo. Per avere prezzi competitivi, la Fir si appoggia sempre agli stessi service a cui fa fare anche due partite per turno. Così facendo strappa prezzi migliori. In caso di contemporaneità dovrebbe coinvolgere altri service e i costi aumenterebbero. Quindi a Innocenti non è parso vero poter acconsentire alle partite di sabato e risparmiare 745 mila euro in un momento in cui la Fir ha buchi di bilancio stellari. Che assist!
Su una cosa non si è sbilanciato: i contributi. Non ha chiarito quanto e quando saranno erogati. Se ne è uscito con la classica formula “sarà oggetto di confronto”. Quando si parla di soldi si glissa sempre.
In ultimo Innocenti ha chiesto ai club cosa vogliono fare da grandi: Associazione o Lega? Nel secondo caso Innocenti si sfrega già le mani, credendo di poter ‘scaricare’ da subito il campionato sui club. Infine ha chiesto di avere a che fare con un solo interlocutore in rappresentanza. Non è un caso: sa bene che su questo tema le società potrebbero non trovare l’accordo unitario.
Un capolavoro che ora i club devono destrutturare, dimostrando di essere finalmente cresciute.
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