fbpx

Rugby – Innocenti scelga le regole d’ingaggio

Feb 21, 2024

La campagna elettorale sta per entrare nel vivo e “venti di guerra” soffiano all’uscio. Sembra l’incipit di un romanzo, ma è in realtà la fotografia amplificata di quanto sta accadendo nel mondo ovale. Un mondo piccolo “come in un paese, sempre le stesse facce, mese dopo mese” (cit.), in cui si sa tutto di tutti. E’ un parlare continuo che però deve rimanere sotto traccia proprio come accade in un piccolo centro. Ogni pettegolezzo, vero o presunto, si deve sapere ma non si deve dire pubblicamente.

Accade così che chi scrive conosce ogni singola lamentela dei vertici federali nei confronti di questo portale. Ovviamente anche nei confronti di chi lo anima. Paole dure, giudizi sferzanti, aggettivi irripetibili per definire l’autore del 90% degli articoli presenti su questo sito. Ormai è un’ossessione e la cosa ci fa rimanere davvero interdetti. Abbiamo pubblicato circa 450 articoli e in nessuno di essi troverete un attacco personale a Marzo Innocenti e ai suoi più stretti collaboratori.

Critiche a iosa, anche perchè gli spunti quotidiani che ci fornisce la Fir sono molteplici. Critiche su quelli che a nostra opinione sono errori fatti nell’esercizio delle funzioni. E così la presenza a Sanremo o la visita a Pompei, per citare due temi che ultimamente hanno creato discussione, non vengono criticate per il fatto a se stante. Marzio Innocenti nel suo tempo libero e nella sua vita privata puo’ fare ciò che vuole. E ci mancherebbe. Ma a Sanremo e a Pompei ci è andato in veste di Presidente Fir e non come libero cittadino. Dunque deve anche accettare di subire un critica in relazione alla mancata disponibilità manifestata ai club di Elite fine alla fine del Sei Nazioni.

Alle spalle di questo portale non c’è nessuno, a dispetto delle convinzioni dei vertici federali, ma solo decine di fonti e una moglie paziente che asseconda una passione che non frutta reddito, oltre a due figlie a cui viene sottratto tempo per il bene di questo sport. Come fanno tanti dirigenti, allenatori e appassionati: non sono né il primo, né l’ultimo. Perchè siamo convinti che l’opera di critica e dunque di stimolo che fa questo portale, vada a beneficio di tutti. Un mondo dove il ‘potere costituito’ non viene criticato è un mondo in cui io noi non vorremmo vivere. E’ la democrazia.

Il compianto Alfredo Gavazzi ne aveva di gatte da pelare, tante le critiche che lo hanno travolto, a volte a ragione a volte a torto, ma non ha mai fatto una piega. Spesso incontrava i giornalisti davanti ad uno spritz, li rimproverava illustrando le sue ragioni, ognuno rimaneva delle proprie idee, stretta di mano e si andava avanti. Questa Federazione invece ha scelto di non dialogare, se non con chi accetta la narrazione imposta. Ecco: non siamo noi. Noi facciamo domande.

Ma questo non significa che a ogni occasione parliamo male dell’uomo Innocenti o di qualche suo collaboratore. Parliamo male del Presidente, dei consiglieri, dei collaboratori, ma mai delle persone. E lo facciamo perchè la critica aiuta a cresce. Nel caso specifico però gli effetti non si vedono. Se Marzio Innocenti è o non è una brava persona o un bravo professionista, non sta a noi dirlo, perchè non abbiamo mai avuto modo di conoscerlo. Quindi non ci permettiamo di esprimere giudizi. Fermo restando che ci viene descritto come persona simpatica, affabile e di compagnia. Ecco: una birra a Marzio la offriamo volentieri con questo premesse, a patto di non parlare di rugby, ma di donne (non andate subito sul sessismo eh), motori e di tutto ciò che vuole.

Perchè noi siamo convinti che ciò che succede in campo deve rimanere in campo e che al terzo tempo tutto è alle spalle. E se per Innocenti non è così, allora abbiamo un problema. O meglio il problema è tutto suo che non riesce a scindere il piano umano da quello sportivo e ‘politico’. Un problema che condivide con i suoi più stretti collaboratori che dimostrano di non avere spalle larghe per sostenere il peso di un incarico che non è certo gratis et amore Dei.

E torniamo al tema iniziale: la campagna elettorale. Le regole d’ingaggio le sceglieranno i protagonisti, noi ci adegueremo. Se opteranno per la correttezza, se sceglieranno di non ‘personalizzare’ la competizione, e di rimanere sui temi, faremo uguale. Diversamente ci adegueremo e in tempi di guerra ogni ‘buco fa trincea’. Se dobbiamo metterla sul personale, sappiamo fare anche quello. Senza per altro rischiare una virgola. E’ mestiere nostro. Noi non sappiamo come si cura una tonsillite, lo facciamo fare a Innocenti, non lo sappiamo come funziona in areonautica, lo lasciamo fare a Luisi. Ma sappiamo come si fa il giornalista: ne prendano atto e se ne facciano una ragione. La linea di questo sito fino ad oggi è stata di critica, anche aspra, ma di critica. Se dobbiamo fare la ‘guerra’ cambiamo registro e ognuno per sé e Dio per tutti.