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Ma si fa l’Elite Cup? Innocenti e i social

Ago 29, 2023

Ma si fa la Elite Cup? E’ questa la domanda più gettonata sui social degli ultimi giorni. Marzio Innocenti, è noto, è molto sensibile al ‘sentiment’ della rete, tanto da ‘esternare’ urbi et orbi, all’apparenza in maniera del tutto casuale, ogni volta che qualche tema è oggetto di facili ironie da parte dei rugbysti affezionati ai social network.

Ormai il cliché è chiaro: parte una critica su Facebook, il presidente si irrita e rilascia interviste per confutare tesi. L’ultima l’ha rilasciata agli amici di Rugbymeet ai quali ha dichiarato testualmente:

“Al momento abbiamo 4 società e mezzo iscritte, la quinta è Mogliano che si sta organizzando per formare la squadra — ha dichiarato il Presidente Marzio Innocenti —-. La Serie A Elite Cup partirà quest’anno in tutti casi. L’intenzione è quella di aumentare il numero di partite e a tal proposito a breve avremo un incontro con i club per decidere le regole di comune accordo”.

Tralasciamo le “4 squadre e mezzo iscritte” per non infierire. Le cose che ci lasciano perplessi sono due: il calendario delle partite e l’interlocuzione con le società.

Nel primo caso rimaniamo basiti di tale affermazione, in quanto la Elite Cup, nelle dichiarazioni federali, doveva ricalcare il calendario della Serie A Elite, partite andata e ritorno come per le prime squadre, in modo da ammortizzare i costi delle trasferte. Almeno questa fu la motivazione che, per essere onesti, comunque non ci convinceva.

Ora invece scopriamo che si giocherà durante le pause: come sempre si dice una cosa e se ne fa un’altra.
Perché si e’ cambiato? La seconda invece riguarda l’incontro con le società. Quali? Quelle che hanno aderito o tutte?

La domanda è lecita perché non vorremmo un nuovo caso Vicenza: convoco tutti per comunicare le decisioni già prese, i club che non partecipano alla Elite Cup non si presentano e alla fine dico anche che chi non c’è ha sempre torto.

Vogliamo parlare dell’età media delle squadre che parteciperanno all’Elite Cup visti gli azzardati paragoni con gli Espoirs francesi? Al momento, non vi e’ nulla di certo, ma nelle riunioni fatte con i club fu chiarito ripetutamente “la partecipazione dei giocatori e’ libera. Nessuna lista separata”. Di che parliamo, dunque?

E la questione del contributo federale che verrà tolto ai “ribelli”? Come e’ possibile che un’attività che non da’ titoli e non e’ prevista dai regolamenti federali assegni risorse ai club?

In mezzo a tanti interrogativi, c’è un evento di certezza: in assenza di condivisione da parte di qualcuno, questo presidente non lascia mai, piuttosto raddoppia il livello di scontro.