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Arbitri, Giacomel le prende anche da Musiani

Ago 4, 2022

Il segretario generale della Fir Roberto Musiani, con una mail inviata al Presidente e al Consiglio Cnar, ai componenti del Centro Studi ai Cooordinatori, agli arbitri nazionai e regionali e ai Valutatori, prende le distanze dalle comunicazioni fatte da Claudio Giacomel agli arbitri italiani sul taglio dei rimborsi chilometrici per partecipare ai corsi di aggiornamento. Vi confermiamo, in premessa, che la proposta era allegata al prospetto con le date e i luoghi dei corsi, tanto da farla passare praticamente inosservata. Lo potete leggere qui.

Musiani nella missiva ha chiarito che i corsi dovevano tenersi in più sessioni distribuite sul territorio per non gravare i partecipati di spese esose. Ma non essendo stata recepita l’indicazione, ha stabilito che l’attività per la formazione per la Serie A, B e C “dovrà svolgersi unicamente on line come sino ad ora fatto, confermando le date deliberate ed ottimizzando reciprocamente i costi.” Dunque rimane in presenza solo la formazione del TopTen, ritenuto che i fischietti di elité siano fondamentalmente ricchi.

Ci risulta che Roberto Musiani, appena è venuto a conoscenza del contenuto della comunicazione di Claudio Giacomel, edulcorata dai dettagli appena esposti, che di fatto riversava sul Consiglio Federale la decisione di tagliare i rimborsi, sia diventato una furia. Il Segretario ha quindi deciso di intervenire in prima persona, avocando a sé il potere di decidere cosa fare e come.  Da notare che Giacomel, ha proposto  proposto al Consiglio di tagliare i rimborsi chilometrici, proprio mentre chiedeva di ritoccare di 2000 euro i compensi dei vertici Cnar, proposta fortunatamente respinta.

Ora ci chiediamo che altro deve succedere per spingere Marzio Innocenti a chiedere un passo indietro a Giacomel, che ormai appare ‘commissariato’ e senza più autonomia decisionale. Le lettere di protesta fioccano: dopo Penne’, Nobile, Russo, Bonacci, registriamo anche quella di Sironi. E, siamo certi, che qualcuna ci è sfuggita. Se ad oggi non possiamo addossare ad Innocenti specifiche colpe per quanto sta accadendo, tranne il fatto di averlo scelto, peccato veniale non potendo prevedere ciò che è accaduto, non possiamo garantire per il futuro. Se questo è l’andazzo, a stagione iniziata ne vedremo di ogni risma, anche scioperi e defezioni che rischieranno di creare problemi ai campionati. A quel punto il presidente avrà la colpa di non essere intervenuto, confermando fiducia a chi ormai si è messo contro una buona parte del mondo arbitrale. Un paradosso per chi invece dovrebbe rappresentarlo.

Detto questo, dobbiamo sottolineare anche che la categoria dei fischietti sia ancora e costantemente bistrattata. Nel rugby si usa dire che l’arbitro va sempre rispettato, perchè senza non si gioca, ma dalle parole non si passa ai fatti.  A Marzo scorso era girata voce che si stesse rivendendo la tabella dei gettoni dei fischietti italiani, anche alla luce dei rincari dei carburanti. Oggi invece leggiamo di tagli e di contenimento della spesa, come se il problema fossero i fischietti. Quando si chiedono sacrifici, bisogna partire da chi ha di più.

Tagliamo i telefoni aziendali, la benzina a chi ha contratti oltre i 50mila euro, tagliamo i codazzi  a seguito della Nazionale. Tagliamo su ciò che è effettivamente superfluo non sugli arbitri che fanno già mille sacrifici.

In ultimo un appello ai direttori di gara italiani: è il vostro momento! Vi siete sempre lamentati, avete sempre denunciato condizioni umilianti, avete sempre cercato ‘sponda’ per denunciare ciò che non andava, ora passate ai fatti! Non serve più farlo sottovoce o al telefono di chi scrive. Se nel Consiglio Cnar c’è ancora chi ha un briciolo di dignità, si dimettesse. Se i coordinatori regionali non ritengono giusto l’operato di Giacomel, facessero come Bonacci che ha dimostrato di avere fegato e cuore. Agli arbitri dico, partendo da quelli del Top Ten, fate fronte comune! Non sono quei pochi spicci all’anno che vi cambiano la vita.

Fermatevi, riconsegnate radio e divise e sedetevi fino a quando non sarete ascoltati. Qualcuno ha già deciso di mollare, altri ci pensano: parlatevi e sollevate il tavolo invece di accettare l’ennesima decisione proni e in silenzio. Un allenatore a cui chi scrive è profondamente legato, diceva che la scazzottata in campo bisognava evitarla ma se capitava dovevano partecipare tutti, perché così non si esponeva nessuno al rischio di rimetterci in prima persona. E’ lo stesso consiglio che mi sento di trasferire agli arbitri: tutti insieme, per non esporre il singolo.