La notizia riguarda l’assoluzione di Daniele Bovolato, ex presidente del Mogliano, deferito nei mesi scorsi con l’accusa di aver espresso giudizi lesivi nei confronti dell’ex presidente federale. In un post sul suo profilo Facebook, Bovolato aveva definito un “bluff” l’azione di governo di Marzio Innocenti e lo aveva paragonato a Dottor Jekyll e Mister Hyde, per sottolineare le contraddizioni di alcune sue decisioni.
In primo grado, l’ex presidente del Mogliano era stato squalificato per un mese dal presidente del Tribunale Federale, Marco Lupo. La squalifica è stata scontata interamente, considerando i tempi della giustizia, ma Bovolato ha comunque presentato ricorso.
Ebbene, nei giorni scorsi è arrivata l’assoluzione. In sostanza, il presidente della Corte Federale d’Appello, Andrea Caranci, smontando l’intero impianto accusatorio del procuratore Pennisi e del suo sostituto Bevivino, ha spiegato con chiarezza che criticare chi governa non costituisce un illecito. Nelle premesse della decisione, l’avvocato Carangi ha ricordato che Bovolato era stato squalificato perché, secondo Lupo, si trattava di “attacchi personali e denigratori che, sebbene inseriti in un contesto di rivalità elettorale, avrebbero oltrepassato i limiti del diritto di critica, violando il principio di correttezza nei rapporti tra tesserati”.
Caranci, però, ha ribaltato la sentenza, spiegando che le critiche “non abbiano integrato gli estremi della <<denigrazione personale, né violazione dei limiti imposti dal diritto di critica e della correttezza nei rapporti tra tesserati>> (così si esprime la decisione reclamata). Le espressioni ‘grande bluff’ e ‘Dottor Jekyll e Mister Hyde’ si riferiscono chiaramente all’operato dell’allora presidente della Federazione, ma sintetizzano, sia pure con toni coloriti, la valutazione personale del reclamante in merito alla gestione finanziaria durante il mandato in prossimità della sua conclusione e in vista delle prossime elezioni, senza assumere una portata offensiva e denigratoria tale da travalicare i limiti della polemica, specialmente in un contesto ampiamente ‘politico’, quale quello in cui tali espressioni sono state utilizzate”.
Dunque, per il futuro, ogni tesserato potrà criticare l’operato dell’organo politico, facendo attenzione a non scadere negli attacchi personali: una sentenza di civiltà e buonsenso.
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