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Aria e la politica dei due forni

Lug 31, 2022
Abbiamo sollecitato più volte un intervento di Aria sulla questione arbitri, fosse solo per il fatto che l’associazione è stata sempre molto combattive per tutelare i fischietti italiani. A volte anche in maniera dura e frontale. Poi praticamente il silenzio. Il Consiglio direttivo non ha mai ritenuto opportuno intervenire sulle questioni più importanti che hanno caratterizzato la stagione appena conclusa. Ora finalmente uno squillo! Lo avevamo anticipato qui e siamo stati facili profeti (non abbiamo superpoteri), a distanza di 24 ore è arrivato il comunicato. Non a noi, perché continuano a ignorarci, ma a quelli che manco li fanno parlare. Il comunicato lo abbiamo recuperato su Fb. Di seguito il testo integrale, che pone problemi di forma (condivisibili) ma tralascia buona parte della sostanza. E’ palesemente un documento prodotto perché le circostanze lo imponevano. Non chiedono a Giacomel di farsi da parte ma lo invitano ad un confronto che negli ultimi 10 mesi non c’è mai stato. Perché dovrebbe iniziare adesso? Insomma una posizione ‘democristiana’ buona solo per dire ‘ci siamo’ e per tenere tutti in caldo in attesa di capire cosa accadrà. In realtà a noi risulta che Aria stia vivendo un dissidio interiore con dimissioni minacciate e presentate da parte di qualche esponente di ‘punta’, richieste più o meno ufficiali di rinnovare il Direttivo e riposizionamenti da parte di chi, fino a ieri, appariva in sintonia con il Cnar, anche tra coloro che ne fanno parte a vario titolo. Prima di lasciarvi alla lettura del comunicato vi diamo un’altra notizia: il coordinatore arbitrale del Lazio Bonacci si è dimesso, in aperto dissenso con Claudio Giacomel. Pare che altri coordinatori siano intenzionali a seguirlo. Una notizia ricevuta ieri mattina, ma che scriviamo solo ora per pregressi impegni personali e per la convinzione che non sarebbe uscita comunque, considerato che le notizie di solito vengono ignorate. Anche in questo caso non ci siamo sbagliati.
E’ stato pubblicato pochi giorni fa, sul sito della Fir, l’organigramma arbitrale della stagione 2022/2023. Al solito, com’è di tradizione, ha provocato i mugugni ed i malumori di molti associati. Mugugni e malumori che, in alcuni casi, si sono trasformati in dimissioni. Si tratta di lamentele ampiamente giustificate perché non sono mai stati resi noti, nonostante Aria lo chieda da anni, i criteri di valutazione degli arbitri e dei valutatori. Esistono sì dei referti che giudicano le prestazioni dei singoli arbitri (referti, peraltro, fatti perlopiù davanti ad un video, non in presenza e perciò condizionati giocoforza dalla parziale visione della partita) ma non sempre questi arrivano ai diretti interessati, cioè agli arbitri. Per motivi che a noi sono sconosciuti ma che certamente non lo sono al presidente Giacomel. E come può migliorare un arbitro se non prende contezza degli errori che commette in una partita, di quali sono i suoi punti di forza ed i suoi punti di debolezza? Non è tanto, però, sul merito di queste decisioni, discutibilissime lo ripetiamo, che vogliamo entrare bensì sulla forma. Noi di Aria, da anni, domandiamo chiarezza e trasparenza nei rapporti tra i vertici e la base del movimento e, oltre alla chiarezza e trasparenza, domandiamo che ci sia rispetto per la funzione dell’arbitro. Sono tre elementi indispensabili di ogni rapporto che sono venuti a mancare in modo clamoroso proprio in occasione della pubblicazione dell’organigramma. Alcuni arbitri e valutatori, non sappiamo con precisione quanti ma non si tratta di pochi casi, hanno appreso della loro bocciatura soltanto dal sito della Fir: nessuna telefonata, email, sms o semplice whatsapp per comunicar loro della decisione presa. E’ un fatto grave, una caduta di stile e, soprattutto, una profonda mancanza di rispetto. La forma è importante quanto la sostanza quando si parla di rapporti tra persone adulte e mature. E la forma ed il rispetto sono mancati. Vogliamo sottolinearlo con forza ed affermarlo a voce alta. Questa situazione si va a sommare a delle gravi criticità pregresse che continuano a trascinarsi senza che se ne veda la soluzione. Non possiamo più aspettare, non possiamo più perdere tempo, non possiamo più accettare questa mancanza di confronto da parte dei vertici del movimento arbitrale. Per questo chiediamo che il consiglio della Cnar e, soprattutto, il suo presidente abbandonino atteggiamenti inaccettabili di chiusura verso il movimento ed accettino e promuovano un momento di confronto ed ascolto per i primi giorni di settembre, prima che la stagione sportiva abbia inizio. La misura è colma, c’è l’urgenza di un confronto ed in mancanza di una iniziativa da parte del consiglio Cnar sarà Aria a promuovere una grande riunione tra tutti coloro che vorranno partecipare e far sentire la propria voce