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Arbitri, nuova grana: statistiche manomesse su AMS

Apr 7, 2022

Nuova grana per il presidente del Cnar Claudio Giacomel che sta provando a far luce su un fatto che possiamo definire inquietante. E’ obbligatoria una premessa per capire di cosa parliamo. Gli arbitri italiani, come quelli di quasi tutte le federazioni mondiali, utilizzano un sistema denominato AMS (Athlete Managemen System) per le valutazioni e le autovalutazioni

In buona sostanza i valutatori inseriscono su questa piattaforma delle statistiche e dei commenti sull’operato dell’arbitro in una determinata partita. L’arbitro a sua volta fa un’autovalutazione e infine i due dati vengono confrontati per capire gli errori e per confrontarsi al fine di migliorare la performace. Ovviamente il sistema restituisce un risultato in termini di numeri che rappresentano una sorta di giudizio oggettivo della prestazione. E’ palese che un arbitro in fondo alla classifica di tali valutazioni non puo’ ambire a palcoscenici importanti, sia nazionali sia internazionali.

Succede che l’arbitraggio di una partita del Top10 viene valutato negativamente da chi ha questo compito: le statistiche sono impietose e gli errori grossolani. Un giudizio che fa crollare definitivamente i numeri dell’arbitro in questione. Allora il direttore di gara che fa? In fase di autovalutazione non solo non è obiettivo nell’ammettere gli errori, ma mette mano anche ai numeri e ai commenti del suo valutatore che di colpo diventano praticamente tutti positivi, alterando la media finale.

A quel punto qualcuno fa caso al cambio repentino di giudizio della partita in questione e scrive ‘a chi di dovere’ per capire come fosse possibile. L’arcano è stato immediatamente risolto, anche se l’arbitro nega riconducendo tutto a improbabili intromissioni informatiche a sua insaputa. Fatto sta che al direttore di gara è stato disabilitato per il momento l’account in attesa di valutare gli sviluppi.

A questo punto è obbligatoria una precisazione: il sistema utilizzato è di matrice anglosassone, vale a dire un cultura che tende ad escludere utilizzi ‘truffaldini’ di piattaforme come quella di cui parliamo. Ragion per cui un arbitro, con la sua utenza, ha praticamente i privilegi di amministratore e puo’ tranquillamente mettere mano ai giudizi del suo valutatore. Almeno questo ci è stato spiegato da fonte riservata. Un tesserato Cnar? Si, ovviamente! Inutile prenderci in giro.

Vi abbiamo raccontato il fatto, non i protagonisti che pure conosciamo, perchè deve passare il concetto che non c’è mai nulla di personale. E allo stesso tempo vogliamo evitare di fare la parte di Puffo quattrocchi: “te lo avevo detto”. Confidiamo nel presidente Giacomel, affinché gestisca questa storia in maniera trasparente e come etica impone.

edit delle 13.40: ci risulta che tra gli arbitri invece di condannare l’episodio si cerca chi ha spifferato all’esterno il fatto. Ecco perchè la crescita è un’utopia. Si indica la luna e si guarda il dito.