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Cnar: Innocenti tirato per la giacca anche da personaggi improbabili

Giu 4, 2021

di Massimo Gallo

Settimane difficili per Marzio Innocenti sul fronte arbitri. Il presidente federale (non vorremmo essere al suo posto per nessuno motivo al mondo) sta facendo i conti con personaggi di ogni risma, interessati a ricoprire il ruolo di presidente del Cnar. Con educazione, Innocenti, sta rispondendo al telefono a tutti ma, siamo sicuri, con alcuni sta facendo fatica a rimanere serio e compassato e a restare concentrato sulle proposte più concrete. In attesa che la categoria possa scegliersi i rappresentanti autonomamente, sarà in Consiglio federale a decidere chi dovrà guidare i fischietti italiani e in tanti si stanno proponendo.

Come spiegato, alcuni, sono davvero improbabili: farebbero fatica a gestire il condominio di casa, non hanno competenze e conoscenze ma si propongono reputandosi all’altezza. Altri si sono resi protagonisti di episodi poco edificanti, nel recente passato e pensano di poter gestire una macchina complessa con il Cnar, seppur a supporto del loro “candidato” di riferimento.

Non faremo i nomi di chi, a nostro avviso, non appare all’altezza del ruolo: ci sembra inelegante. Ma i fatti, vanno comunque raccontati. Tra coloro che si sono proposti o i loro futuri collaboratori, vale a dire lo staff, sui cui ogni singolo aspirante vuole fare affidamento c’è chi durante le partite del massimo campionato italiano, andava in tribuna con la radio e dirigeva le operazioni del fischietto designato come se fosse un pupazzo piegato ai suoi voleri. Durante una partita fu colto con le mani nella marmellata da un videoanalist ‘cazzimmoso’ e marcato a uomo da un dirigente di una società d’Eccellenza: ripose la radio e la partita cambiò radicalmente musica. Non c’era malafede, lungi da noi pensarlo, solo eccessivo protagonismo.

Poi c’è quella storia di materiale sparito ad alcuni arbitri, successivamente riapparso, grazie a chi si rese conto che il furto fu simulato per appropriarsi di computer e vestiario. I protagonisti ammisero la colpa, ma l’unica pena fu la figuraccia: ancora girano. C’è anche quell’arbitro ancora sotto la lente della procura per dichiarazioni lesive e l’altro che appare “un tantinello” in conflitto d’interesse e che, secondo voci, dovrebbero far parte dello staff di uno degli aspiranti. Non ci stiamo inventando nulla sui fatti: tutto dimostrabile con carte o testimonianze. Innocenti un consiglio: non si faccia tirare per la giacchetta, non “paghi cambiali”, non scenda a compromessi. E’ il momento della prima vera svolta per il rugby italiano. Tra gli aspiranti un paio di nomi potrebbero anche andare bene, ma si faccia tanta attenzione.